Quando si parla di matrimonio e di vestito immediatamente si pensa all’abito della sposa. E’ normale ed è giusto che sia così. Non bisogna però sottovalutare l’importanza del look dello sposo. Anche la sposa più bella, può sembrare meno radiosa se al suo fianco c’è l’uomo giusto col vestito sbagliato!
Pertanto oggi vi diamo un po’ di dritte affinché lo sposo scelga coscientemente il suo abito.
Innanzitutto esistono diversi tipi di vestiti da sposo e preferirne uno tra tutti dipende dal tipo di matrimonio che si vuole; esistono regole dettate dall'etichetta, ma hanno importanza anche lo stile, la stagione, il luogo, e se le nozze si celebrano di mattina o pomeriggio.
Lo sposo classico ed elegante penserà immediatamente allo smoking o al tight, ma attenzione: gli abiti classici da cerimonia dettano regole rigorose!
Smoking Jacket (Tuxedo) and Black tie.
Secondo gli inglesi lo smoking nasce nel 1865, quando la sartoria Henry Poole & Co. confezionò una giacca corta per il principe di Galles Edoardo VII, tagliando le code ad una giacca da frac. Secondo gli americani invece ad indossare per primo lo smoking fu nel 1886 l’industriale del Griswold Lorillard al Tuxedo Club.
Ad ogni modo si tratta di una smoking jacket, cioè di una giacca da indossare nelle sale fumatori, nei dopo cena fatti di sigari, cognac e chiacchiere tra gentiluomini. La sua funzione originaria era dunque quella di proteggere gli abiti dall’odore di fumo.
Negli USA viene chiamato tuxedo, in UK è più facile che venga indicato come dinner jacket o black tie, (abbreviazione di black bow tie) con riferimento al farfallino nero che lo accompagna.
Se nel mondo anglosassone la maggior parte degli sposi opta per lo smoking, ricordate che in Italia viene considerato principalmente un abito da indossare in occasione di eventi serali, come prime a teatro o cene di gala.
Se lo sposo desidera indossare giacca e papillon nessuno potrà impedirglielo (forse solo la futura moglie), ma tenga presente che tale mise è più opportuna per un matrimonio serale.
La giacca dello smoking è tradizionalmente un monopetto a bottone unico che va indossata chiusa (se si porta anche il gilet può essere sbottonata per sedersi). Esiste anche la variante doppiopetto a due bottoni e in tal caso la si indossa sempre chiusa. Può essere di lana, twill, vigogna o alpaca e non presenta mai spacchi o tasche. Revers e bottoni (quattro sulle maniche) sono in satin di seta. I colori classici sono il nero e il blue midnight; molto anni ’50 la versione bianca, da accompagnare a pantalone nero (voi vi sentirete pure Bogart, ma c’è il rischio di essere scambiato per uno dei camerieri…).
I pantaloni dello smoking sono delle brachette nere con galloni laterali di raso (una banda per ogni cucitura) e non presentano passanti per cintura: lo smoking prevede l’uso di bretelle sottili e “discrete”.
La camicia da smoking deve essere rigorosamente classica e bianca, di cotone (è tollerata la seta), con colletto ad ali rovesciate, polsi doppi a risvolto esterno chiusi da gemelli. Può essere sia liscia che plissettata e i bottoni sono in madreperla.
Al di sotto della giacca può essere indossato un gilet, sempre nero e dello stesso tessuto della giacca, con scollo svasato e chiusura a tre bottoni. In alternativa al gilet è possibile utilizzare una ampia cintura di raso nero (cummerbund).
L’accessorio principale dello smoking è il farfallino (black tie). Deve essere di seta o raso, rigorosamente nero (quello bianco è solo da frac!) e annodato a mano.
Le scarpe più adatte allo smoking sono del tipo oxford o pumps, anche di vernice. Ovviamente nere. Ad esse vanno abbinate calze lunghe al ginocchio sempre nere e di seta sottile.
Lo smoking non prevede una particolare etichetta per l’uso di altri accessori, ad ogni modo si sconsigliano cappelli e fazzoletti da taschino (se deve essere, di lino bianco). Se ci si sposa di inverno si può usare un cappotto classico nero o grigio antracite chesterfield e classici guanti sempre neri di vitello.
Il Tight (Black Lounge o Stroller)
Abito di tradizione britannica, nato nel XIX sec. per fantini e cavalieri (la coda arrotondata facilitava i movimenti nelle cavalcate) e divenuto velocemente vestito da cerimonia, possiede un gran numero di regole. Vediamole tutte.
Il galateo impone che il tight possa essere indossato solo nel caso di cerimonie diurne (o comunque non se ci si sposa dopo le 18). Tenete inoltre presente che lo spezzato maschile è opportuno solo se la sposa indossa un abito classico bianco, magari con velo e strascico. Può essere molto indicato se la cerimonia viene celebrata in una chiesa storica, medievale, rinascimentale o barocca.
Se si vuole essere aderenti all’etichetta, nel caso lo sposo opti per tale vestito, si ricorda che anche i parenti maschi, sia dello sposo che della sposa (genitori e fratelli), testimoni ed amici più intimi, dovrebbero indossarlo.
I colori del tight sono il nero, il grigio e il blu notte.
La giacca del tight classico è di lana (o fresco lana), fasciante e ad un solo bottone. Ha un taglio molto particolare: corta davanti e con una coda arrotondata che arriva fino al polpaccio. Va sempre tenuta abbottonata, sulla manica presenta tre o quattro bottoni.
I pantaloni del tight classico sono in cheviot di lana grigia spinata e a righine (lievemente gessati) dal taglio dritto e senza il risvolto in fondo. La riga è classica, con un fondo grigio medio e la rigatura in due tonalità di grigio, scuro e chiaro. Non è previsto l’uso di cintura, pertanto non presenta passanti. Si possono invece usare bretelle di raso grigio perla, con occhielli da abbottonare alle tre coppie di bottoni all'interno dei pantaloni.
Esiste anche una versione monocolore del tigh (detta redingote) da indossare con doppiopetto.
La camicia è di cotone bianco, con collo francese o italiano, bottoni a vista o nascosti e polsini a risvolto chiusi da gemelli. Il gilet è in raso grigio o buff/beige (più sbarazzini e comunque ammissibili il principe di galles e e il pied poulle abbinati ai pantaloni) e può essere sia monopetto che doppiopetto.
La cravatta del tight è a plastron fermata da una spilla. Ammissibile l'Ascot (sempre fermato da una spilla). Sconsigliabile l’uso della cravatta semplice, ma se proprio deve essere: di seta, molto larga e chiusa con nodo Windsor alto.
Il modello di scarpe più appropriato per il tight è il tipo oxford, in cuoio nero brillante, con lacci e 6 buchi; possono essere utilizzati anche scarpe tipo derby o slippers. Le calze da abbinare sono di cotone o filo di scozia lunghe al ginocchio.
Il tight consente l’uso di molti accessori: il classico orologio da taschino, il fiore all’occhiello (camelia, gardenia, garofano bianco) o la pochette, cappello a cilindro, ombrello o addirittura bastone da passeggio.
Se decidete di indossare il cappello ricordate: va ovviamente tolto in Chiesa e ogni volta che si saluta una signora. Inoltre se dopo il ricevimento è previsto un cocktail party, si consiglia il cambio d’abito.
Una variante più easy è il cosìdetto mezzo tight: una via di mezzo tra l'abito completo da giorno e il tight, che presenta una giacca ad un solo bottone priva di coda.
Se decidete di indossare un tight il giorno del vostro matrimonio, ricordate che l’eleganza è sobrietà: evitate varianti decorative di giacca e camicia che potrebbero farvi sembrare una tenda di epoca vittoriana.
Uno sposo premuroso è impeccabile e allo stesso tempo conscio che quel giorno le attenzioni devono ricadere tutte sulla sposa, pertanto eviterà stravaganze nel proprio look.
Uno dei consigli che ci sentiamo di darvi: seguite le regole dell’etichetta se non avete mai indossato un abito da cerimonia, le varianti sono per i dandy navigati.
Frac (white tie, tails)
A meno che non siate un reale e vi sposiate di sera, vi consigliamo di non considerare questa opzione. Potrete sempre indossarlo in futuro…. se vi capiterà di vincere un nobel!
Ad ogni modo: la marsina è l’abito formale maschile più antico ancora utilizzato ed è un vestito da sera e da cerimonia. Nasce nel ‘700 in Inghilterra come abito da campagna in lino, venne poi modificato più volte fino a raggiungere la versione che oggi conosciamo.
La giacca è nera a doppio petto, molto sagomata e con i risvolti di seta. Essa è caratterizzata dalle "code di rondine" che giungono fino all’incavo del ginocchio e da cui deriva il nome di tailcoat. Va sempre indossata sbottonata (anche se presenta due file di tre bottoni di seta o di osso nero) e per questo motivo risulta fasciante, aderente e ben strutturata. Le maniche strette sono caratterizzate dalla presenza di quattro bottoni; mentre la vita è molto alta e presenta sul fronte due alette staccate dalle code. Sul retro due bottoni segnano i lombi, mentre due pieghe a infaldatura scendono lungo le code.
I pantaloni sono neri, senza piega né risvolti, e sono caratterizzati da due galloni di raso per ogni lato esterno (cucitura). Inoltre sono privi di passanti per cui vanno sostenuti da bretelle.
Il gilet è di piqué bianco e può essere sia monopetto a tre/quattro bottoni che doppiopetto a tre per due. Attenzione: la parte bassa del gilet non dovrebbe vedersi al di sotto delle ali della giacca.
La camicia è bianca con colletto diplomatico e polsini sono semplici; pure il papillon è sempre bianco ed è di piquet, come il gilet.
Le scarpe da abbinare al frac sono di vernice nera, possono essere utilizzate delle pump o delle oxford semplici; le calze di seta nera al ginocchio.
Il frac concede l’uso di numerosi accessori: si va dal cappello a cilindro nero, alla pochette di seta bianca (o gardenia bianca) all’occhiello; dal bastone da passeggio (preferibilmente nero con pomolo decorato), al mantello a pipistrello di seta o cashmere nera; dall’orologio da taschino alla sciarpa bianca di seta o lana.
Abito classico – completo da uomo
Gli sposi meno formali potranno optare per un abito da uomo classico a tre pezzi: giacca, gilet e pantaloni. I colori consigliati sono il blu, il nero e il grigio antracite.
La giacca sarà rigorosamente monopetto, senza spacchi e con tasche a filetto ed in tessuto pettinato.
Il pantalone, dello stesso tessuto e colore della giacca, sarà sempre privo di risvolti; Il gilet sempre dello stesso tessuto della giacca e di colore in abbinamento ad essa e alla cravatta.
La camicia sarà bianca classica di cotone; la cravatta può essere invece sia monocolore che con una impercettibile fantasia. La pochette da taschino della giacca di lino bianca e mai e poi mai della stessa fantasia e colore della cravatta.
Gli accessori possono essere quelli classici da smoking o tight (ad eccezione dell’orologio da taschino, del cilindro e del bastone/ombrello).
Si tratta di uno sposo più moderno, ma non per questo meno elegante: il completo può essere preferito ad altre opzioni più classiche nelle cerimonie all’aperto.
Lo sposo dovrà prestare attenzione affinché lo stile del proprio abito si adatti perfettamente all’abbigliamento della sposa e visto che egli non potrà vedere l’abito della sposa prima del giorno dele nozze, è opportuno che venga consigliato nella scelta da qualcuno che sia a conoscenza del look che sfoggerà la sposa (e che abbia buon gusto!).